L’attività febbrile del “padre della chimica moderna” ha un primo momento di picco nella sua collaborazione con Pierre-Simone Laplace, nel momento in cui dimostrano – nel 1778, che il responsabile della combustione, non è il flogisto (onirica sostanza nominata nella chimica antica), ma è una sostanza che si chiama ossigeno, in assenza della quale non è possibile verificare fenomeni di tale tipologia.
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