Elettrone deriva dalla parola greca ήλεκτρον (pronuncia électron), il cui significato è ambra. Tale nome è storicamente dovuto al fatto che l’ambra ebbe un ruolo fondamentale nella scoperta dei fenomeni elettrici.
storia della scienza
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A causa delle loro piccole dimensioni, le cellule possono essere osservate solo al microscopio, uno strumento che restituisce immagini ingrandite di oggetti piccolissimi. Il primo microscopio ottico probabilmente è stato costruito da Zacaria Jannsen, un olandese che nel 1595 avrebbe costruito uno strumento lungo circa 40 centimetri, composto da tre tubi che scorrevano uno dentro l’altro, ma questa informazione non è precisa, alcuni ritengono che il primo inventore del microscopio sia Galileo.
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Nel modello di Einstein, un fotone della luce incidente, cede tutta la sua energia
a un singolo elettrone del metallo. Questo processo di assorbimento di energia da parte degli elettroni, non è un processo continuo, come previsto dalla teoria ondulatoria, ma è un processo discreto, in cui l’energia è fornita agli elettroni tramite pacchetti.
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Maria Solomea Sklodowska, meglio nota come Marie Curie ( Varsavia 7 Novembre 1867 – Passy, 4 Luglio 1934), è stata una chimica e fisica polacca naturalizzata francese. Marie Curie nasce…
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La possibilità di misurare la temperatura è tra i maggiori sviluppi scientifici degli ultimi tempi. Punti chiave La misura della temperatura deve essere accurata e riproducibile La temperatura può essere…
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Una motivazione immediata di Cantor a lavorare su quella che divenne la teoria degli insiemi fu il suo precedente lavoro sulle serie trigonometriche. Per risolvere un problema in quel dominio…
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ApprofondimentiMatematica
Perché in matematica si utilizzano spesso come incognite le lettere X e Y?
Le lettere X e Y sono termini relativamente popolari per quando si desidera utilizzare un’ incognita per un termine matematico sconosciuto. Qual è l’origine di questo termine, e perché era…
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L’attività febbrile del “padre della chimica moderna” ha un primo momento di picco nella sua collaborazione con Pierre-Simone Laplace, nel momento in cui dimostrano – nel 1778, che il responsabile della combustione, non è il flogisto (onirica sostanza nominata nella chimica antica), ma è una sostanza che si chiama ossigeno, in assenza della quale non è possibile verificare fenomeni di tale tipologia.
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